5 domande a...
Oggi, nella periferia di Torino nord, noi di cosa fare a Torino e dintorni, incontriamo un ragazzo ambizioso e ironico, che svolge con passione tutto ciò che fa, lui è Daniele Licata, conosciamolo meglio:
Cos’è Fondazione 107?
La Fondazione nasce nel 2009 all’interno di un ex spazio industriale, situato nel quartiere di Madonna di Campagna a Torino. Un suggestivo, incredibilmente caratterizzato spazio espositivo di 1.500 metri quadri, che in questi anni ha presentato progetti legati ad assoluti protagonisti del contemporaneo - da Thomas Lange a Urs Luthi, da Paul Kramer ad Aldo Mondino. Caratteristici di Fondazione 107 sono la vocazione all’internazionalità, la valorizzazione dei talenti emergenti e il dibattito sulle più attuali ricerche postindustriali e geopolitiche. Dall’inizio dell’anno ho il piacere di assistere il direttore, Federico Piccari, nella direzione e nella promozione di questo gioiello.
Quale sarà il prossimo evento in Fondazione?
Lo scorso 13 ottobre abbiamo chiuso Hortus Conclusus, la grande mostra collettiva con la quale abbiamo festeggiato il primo decennale di attività, e sabato 19 ci apprestiamo a inaugurare ben tre mostre personali!
Siamo molto emozionati per 12 Horses, esordio europeo per la pittrice americana Lara Nickel che ha trascorso gli ultimi quattro anni ad orchestrare un imponente omaggio al genio di Jannis Kounellis. In particolare, il suo solo show celebra la mostra del 1969 in cui il maestro dell’Arte Povera invase la galleria L’Attico di Roma con dodici cavalli vivi: un’operazione radicale – ancora oggi contemporanea, nodale, studiatissima – che ha messo in crisi l’idea di oggetto d’arte. L’artista rileggerà Kounellis con la pittura e attraverso una dimensione dal potente impatto installativo.
Insieme a 12 Horses inaugureremo anche Tra un picnic e il caos, solo project firmato dal giovane artista udinese Nicola Toffolini, i cui disegni sono famosi sia per la personalissima interpretazione della varetà del mondo naturale, sia per la minuziosa rappresentazione dei dettagli: per Nicola disegnare significa dare vita a un atto fisico, performativo, un gesto vitale che cerca di comprendere l’universo. Last, but not least, Fondazione 107 dedica un accorato omaggio al maestro Franco Rasma, che da svariati anni espone i suoi lavori attraverso un ciclo titolato Mehr Licht, letteralmente ‘più luce!’, ispirandosi a quelle che sembrano essere state le ultime parole di Goethe sul letto di morte. Fautore di una produzione originale e raffinata, Rasma è scultore e pittore, e tutti i suoi lavori – che si tratti di teste umane in cemento oppure di oli su tavola – sono un’ossessiva, liturgica ricerca della luce, di una speranza ricercata attraverso la comprensione dell’ombra e del buio.
La Fondazione nasce nel 2009 all’interno di un ex spazio industriale, situato nel quartiere di Madonna di Campagna a Torino. Un suggestivo, incredibilmente caratterizzato spazio espositivo di 1.500 metri quadri, che in questi anni ha presentato progetti legati ad assoluti protagonisti del contemporaneo - da Thomas Lange a Urs Luthi, da Paul Kramer ad Aldo Mondino. Caratteristici di Fondazione 107 sono la vocazione all’internazionalità, la valorizzazione dei talenti emergenti e il dibattito sulle più attuali ricerche postindustriali e geopolitiche. Dall’inizio dell’anno ho il piacere di assistere il direttore, Federico Piccari, nella direzione e nella promozione di questo gioiello.
Quale sarà il prossimo evento in Fondazione?
Lo scorso 13 ottobre abbiamo chiuso Hortus Conclusus, la grande mostra collettiva con la quale abbiamo festeggiato il primo decennale di attività, e sabato 19 ci apprestiamo a inaugurare ben tre mostre personali!
Siamo molto emozionati per 12 Horses, esordio europeo per la pittrice americana Lara Nickel che ha trascorso gli ultimi quattro anni ad orchestrare un imponente omaggio al genio di Jannis Kounellis. In particolare, il suo solo show celebra la mostra del 1969 in cui il maestro dell’Arte Povera invase la galleria L’Attico di Roma con dodici cavalli vivi: un’operazione radicale – ancora oggi contemporanea, nodale, studiatissima – che ha messo in crisi l’idea di oggetto d’arte. L’artista rileggerà Kounellis con la pittura e attraverso una dimensione dal potente impatto installativo.
Insieme a 12 Horses inaugureremo anche Tra un picnic e il caos, solo project firmato dal giovane artista udinese Nicola Toffolini, i cui disegni sono famosi sia per la personalissima interpretazione della varetà del mondo naturale, sia per la minuziosa rappresentazione dei dettagli: per Nicola disegnare significa dare vita a un atto fisico, performativo, un gesto vitale che cerca di comprendere l’universo. Last, but not least, Fondazione 107 dedica un accorato omaggio al maestro Franco Rasma, che da svariati anni espone i suoi lavori attraverso un ciclo titolato Mehr Licht, letteralmente ‘più luce!’, ispirandosi a quelle che sembrano essere state le ultime parole di Goethe sul letto di morte. Fautore di una produzione originale e raffinata, Rasma è scultore e pittore, e tutti i suoi lavori – che si tratti di teste umane in cemento oppure di oli su tavola – sono un’ossessiva, liturgica ricerca della luce, di una speranza ricercata attraverso la comprensione dell’ombra e del buio.
Quando e dove i nostri lettori ti possono conoscere di persona?
La Fondazione è aperta al pubblico ogni settimana dal giovedì alla domenica, dalle 14 alle 19, e tra le nostre attività figurano sia i progetti educational (in collaborazione con un’altra eccellenza museale, l’Officina della Scrittura) che le visite guidate.
Qual è il tuo sogno?
Sto già lavorando al mio sogno, ovvero quello di diventare un professionista del contemporaneo, scisso tra gli aspetti pratici della produzione (mostre, comunicazione, contenuti) e le attività educative, che svolgo con passione in musei ed istituzioni prestigiose quali la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, CAMERA – Centro Italiano di Fotografia, il Castello di Rivoli. Credo che il sogno sia proprio questo, non perdere mai la passione. E amare, amare sempre e tanto.
La Fondazione è aperta al pubblico ogni settimana dal giovedì alla domenica, dalle 14 alle 19, e tra le nostre attività figurano sia i progetti educational (in collaborazione con un’altra eccellenza museale, l’Officina della Scrittura) che le visite guidate.
Qual è il tuo sogno?
Sto già lavorando al mio sogno, ovvero quello di diventare un professionista del contemporaneo, scisso tra gli aspetti pratici della produzione (mostre, comunicazione, contenuti) e le attività educative, che svolgo con passione in musei ed istituzioni prestigiose quali la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, CAMERA – Centro Italiano di Fotografia, il Castello di Rivoli. Credo che il sogno sia proprio questo, non perdere mai la passione. E amare, amare sempre e tanto.
Chi è Daniele Licata?
Un ragazzo che vive di arte e per l’arte, e che ogni giorno cerca di capire come i concetti profondi e complessi possano diventare accessibili a più persone possibile. “Una persona che sa tutto ma che fa di tutto per non fartelo notare”, come disse qualcuno una volta. Ma soprattutto, e questo lo sottolineo sempre, ciò che più amo è far ridere il pubblico (chissà se c’entra il fatto che a teatro i ruoli comici non me li assegnavano mai). I musei, le gallerie, le fondazioni sono spesso luoghi noiosi, ammettiamolo: proprio perché reputo l’opera d’arte un fondamentale dispositivo di conoscenza, la mia missione è svolgere questo compito alternando ai contenuti sapienti dosi d’ironia, cercando di dare forma a dimensioni esperienziali. Me l’ha insegnato Maurizio Cattelan, artista par excellence per il quale ho avuto l’onore di lavorare, e grazie al quale ho deciso quale era la strada che tuttora percorro.
Un ragazzo che vive di arte e per l’arte, e che ogni giorno cerca di capire come i concetti profondi e complessi possano diventare accessibili a più persone possibile. “Una persona che sa tutto ma che fa di tutto per non fartelo notare”, come disse qualcuno una volta. Ma soprattutto, e questo lo sottolineo sempre, ciò che più amo è far ridere il pubblico (chissà se c’entra il fatto che a teatro i ruoli comici non me li assegnavano mai). I musei, le gallerie, le fondazioni sono spesso luoghi noiosi, ammettiamolo: proprio perché reputo l’opera d’arte un fondamentale dispositivo di conoscenza, la mia missione è svolgere questo compito alternando ai contenuti sapienti dosi d’ironia, cercando di dare forma a dimensioni esperienziali. Me l’ha insegnato Maurizio Cattelan, artista par excellence per il quale ho avuto l’onore di lavorare, e grazie al quale ho deciso quale era la strada che tuttora percorro.
Contatti social:
Grazie Daniele per la tua disponibilità riservataci e a presto.
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